Le fasi finali della stesura d’una proposta, rivolta dall’autore a un editore, tesa alla pubblicazione di vecchi e strutturati studi di geometria, vengono seguite scoperchiando un recipiente psichico ricolmo di stralunate visioni oniriche, di ricordi ambigui e inverosimili, ma anche del dolente rammarico per sbocchi mai pienamente raggiunti per le proprie attitudini e per i personali rapporti umani. Un incalzante contrappunto tra sistematiche procedure tecnico-applicative, dormiveglia visionari ed istintivi bilanci esistenziali accompagna l’illusoria aspirazione del protagonista del racconto a una fantomatica “formula… capace di pilotare il cambiamento verso noti, definiti e riconoscibili esiti”.